Perché una canzone diventa famosa? Su questo sono stati scritti “Fiumi di parole” passando da astute operazioni di marketing fino alla teoria secondo cui moltissimi brani Pop di successo sono strutturati sugli stessi 4 accordi, come cerca di dimostrare questa divertente gag degli Axis of Awsome:
Come succede spesso nella vita, è fondamentale essere la persona giusta al posto giusto nel momento giusto. La storia della musica è costellata di canzoni che hanno raggiunto il successo molti anni dopo la loro prima pubblicazione, ad esempio ci sono i casi in cui le cover sono diventate molto più popolari dell’originale: successi internazionali che hanno lanciato carriere o creato le famose “meteore”.
Può dipendere dalla qualità del riarrangiamento, da maggiori risorse per un lancio discografico di grande impatto, dalla bravura dell’interprete, da un momento storico più azzeccato… Nella quasi totalità dei casi però il nome dell’autore originale e dell’artista che per primo ha lanciato il pezzo viene omesso, non detto, e per logica conseguenza la paternità va a chi l’ha portata al successo. (Questo a livello di comunicazione pubblicitaria / massmediatica, ovviamente nei credits gli autori vengono correttamente riconosciuti, ma sono informazioni che nessuno legge).
A volte scoprirlo è quasi uno shock, c’è il rischio che crollino dei miti perché certi pezzi sono legati indissolubilmente ad un artista. Ad esempio, “Girls Just Want to Have Fun” è Cyndi Lauper: quando si pensa a lei si pensa immediatamente a quella canzone e viceversa. È iconica, mitica, simbolo di un’epoca, un inno del femminismo.
Eppure, non è di Cyndi Lauper e non è nemmeno stata scritta per lei. Anzi, a scriverla è stata un uomo!
“Girls Just Want to Have Fun” è stata composta e registrata per la prima volta nel 1979 dal cantautore e musicista americano Robert Hazard. La versione originale raccontava il punto di vista di un uomo che si sentiva molto fortunato nel trovare “ragazze che si vogliono solo divertire”.
Quel demo finì nelle mani della Lauper e del suo produttore, David Wolff, mentre stavano realizzando il suo album d’esordio She’s so unusual (1983). Cambiarono qualche dettaglio del testo, sufficiente a stravolgerne il significato e darne una prospettiva femminile: le ragazze non sono diverse dai ragazzi e anche a loro piace uscire, divertirsi e fare nuove esperienze. “Girls Just Want to Have Fun” divenne così un inno al divertimento e un manifesto femminista che metteva in luce la parità di diritti tra uomini e donne in una prospettiva più leggera e scanzonata.
Pubblicata il 6 settembre 1983 come singolo di lancio dell’album, divenne subito un successo mondale e l’iconico videoclip fu trasmesso in heavy rotation da MTV. Una produzione costata relativamente poco, tra i 30.000 e i 35.000 dollari, grazie all’ingaggio gratuito di parenti e amici che si prestarono ad interpretare i vari personaggi: la mamma di Cyndi, nel ruolo di sé stessa, mentre il padre è il wrestler “Captain” Lou Albano; ci sono anche il fratello, il manager e alcune segretarie.
La trama è semplice: Cyndi in barba ai suoi genitori organizza una festa nella sua cameretta chiamando tutti i suoi amici, una folla scatenata e divertita che vuol rappresentare ogni contesto razziale e classe sociale.
Nel libro “I Want My MTV” la Lauper ha spiegato:
Volevo che “Girls Just Want to Have Fun” fosse un inno per le donne di tutto il mondo – intendo proprio tutte le donne – e un messaggio che sostiene che siamo esseri umani potenti. Volevo essere sicura che ogni donna guardando il video si sentisse rappresentata, sia che fosse magra o robusta, affascinante o meno, e di qualunque razza fosse.
Cyndi Lauper
Il video diventerà un vero e proprio cult, uno dei simboli degli anni ’80 e vincerà il premio come Best Female Video agli MTV Video Music Award del 1984. Il singolo scalerà le classifiche di tutto il mondo piazzandosi nella Top 10 di 25 paesi, raggiungendo la prima posizione in 10, mentre in America si piazzerà al secondo posto della Billboard Hot 100 per due settimane dietro a “Jump” dei Van Halen.
Un successo senza tempo che ha lanciato l’artista femminile più originale dei primi anni ’80 e che però ha congelato l’immagine della Lauper in una ragazzina bizzarra dal look eccentrico. Anche se sarà poi seguito dal secondo famosissimo singolo estratto dall’album: “Time After Time”.
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