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Alla Biennale Arte 2022 vince la musica (parte 1)

british pavillion biennale 2022

Una visita alla Biennale Arte vale sempre il viaggio. Specialmente in un’edizione in cui a vincere il prestigioso Leone d’Oro per la migliore partecipazione nazionale è un padiglione immerso di musica. Suona strano? La Musica è Arte, e forse questo viene troppo spesso dimenticato.

Il Leone d’Oro per la migliore partecipazione nazionale alla 59 Biennale di Venezia è stato vinto dal Padiglione Gran Bretagna firmato Sonia Boyce. “Feeling Her Way” avvolge il visitatore in un collage dinamico di suoni e immagini, rinfrangendo e trasfigurando identità, storie e futuri. Un’opera immersiva e sonora. Un enorme studio di registrazione.

Esplorare nuovi spazi sonori

“Feeling Her Way” è una vibrante installazione incentrata sulle performance vocali di quattro musiciste. Attraverso una serie di video con filtro colore diverso, incontriamo quattro cantanti britanniche Black dalle voci straordinarie: Jacqui Dankwort, Poppy Ajudha, Sofia Jernberg Tanita Tikaram ed Errolyn Wallen. Sono state riprese in diretta mentre improvvisavano insieme per la prima volta ai microfoni di uno dei più importanti studi di registrazione del mondo: gli Abbey Road Studios di Londra.

British Pavilion, Room 1 – Image Cristiano Corte © British Council

Le quattro voci si fondono l’una nell’altra esplorando nuovi spazi sonori immaginandosi sotto forma di oggetti e animali.  Si abbandonano a un processo creativo non immune da errori e dissonanze, se non addirittura vere e proprie cacofonie. Le imperfezioni e i contrasti sono visti come espressioni della creatività e della vita reale.

L’interesse di Sonia Boyce è osservare il modo in cui rispondiamo, come impariamo, come ascoltiamo, come assistiamo allo sviluppo dei rapporti con gli altri.

Ciò che desidero nel farvi incontrare è indagare come possiate sentirvi liberi. Che tipo di condizioni vi servono per sentirvi liberi di esprimere voi stessi quando noi siete limitati da ciò che gli altri pensano che dovreste o potreste essere? Cosa significa essere liberi… e come potreste comportarvi?

Sonia Boyce

E il mezzo con cui Boyce ha voluto realizzare questa riflessione è la Musica.

Musica è identità, improvvisazione è libertà

La musica che è un forte mezzo di affermazione della nostra identità. La Sociologia della Musica ha studiato come l’esperienza musicale svolga un ruolo importante nella formazione e nell’affermazione di identità individuali e collettive, nel raccontare chi siamo.

L’improvvisazione musicale viene qui studiata da Sonia Boyce come un’opportunità per la libera espressione tra musicisti, e un invito al pubblico per riflettere su quanto la voce possa rivelare della nostra identità. Sono vocalizzi senza parole, puri suoni improvvisati con immaginazione e giocosità; una musica che sovverte le dinamiche interpersonali. I nostri istinti per la musica sono radicati nell’infanzia dell’umanità, le forme musicali che erano disponibili agli uomini primitivi (la voce e il corpo) esercitano ancora oggi un’influenza primaria inevitabile.

Una tangibile dimostrazione di come la musica riesce a ridurre la distanza tra le persone, anche solo attraverso il suono di una voce.

L’oro degli stolti

Un’ultima curiosità. Le pareti di tutte le cinque stanze del Padiglione Britannico sono rivestite da carta da parati a incastro a creare un legame continuo tra le varie sale. Si incontrano anche molti oggetti geometrici dorati che fanno riferimento alla pirite, forme cristalline uniche che si producono in tutto il mondo. Eppure, la pirite è chiamata “l’oro degli stolti”. Boyce in un modo molto sottile solleva un importante interrogativo: l’abitudine di giudicare attraverso un confronto in chiave negativa.

British Pavilion, Room 4 – Image Cristiano Corte © British Council

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